“La Scuola Arturo Nannizzi” nell’Orto Botanico dell’Università di Siena

Nell’iniziativa dello scorso 12 ottobre dedicata ad Arturo Nannizzi, una parte dell’Orto Botanico – la “Scuola” da lui realizzata – è stata intitolata alla sua memoria. Nel suo intervento Davide Orsini, direttore del Sistema Museale Universitario Senese, ha evidenziato la modernità di Nannizzi da un punto di vista della museologia scientifica.

Se il suo lavoro all’Orto Botanico di Siena è stato da sempre considerato particolarmente importante, molto meno conosciuta è quella parte della sua attività tesa a rendere sempre più rilevante la finalità didattica dell’Orto stesso.

Nato con la Cattedra di Medicina nel 1588 come Orto dei Semplici negli spazi del millenario Spedale di Santa Maria della Scala, è stato utilizzato per la coltivazione di piante officinali destinate alla produzione di rimedi farmacologici e medicamenti. Ma già nel 1784 fu trasformato, per disposizione del granduca Pietro Leopoldo di Toscana, in Orto Botanico Universitario, “perché ritenuto necessario per la cattedra di Botanica e l’istruzione della gioventù”.

E quando nel 1856, per necessità di nuovi spazi, fu infine trasferito nella sede dove oggi ancora si trova, la funzione didattica poté esprimersi al meglio.

L’Orto Botanico è stato sin dalla sua origine uno strumento educativo irrinunciabile per gli studenti di Medicina e in seguito, con l’evolversi del sapere scientifico, di Botanica e di Farmacia. Su questo fronte Arturo Nannizzi ha voluto operare in modo importate. Ed è anche per questo che l’Università di Siena gli ha dedicato una specifica sezione dell’Orto Botanico. E il Sistema Museale di Ateneo tiene molto a sottolineare questo suo specifico impegno in favore della didattica e della divulgazione.

La scuola che Nannizzi volle creare a uso didattico si trovava sul retro della villetta universitaria e dell’Accademia dei Fisiocritici, su terrazze artificiali. Negli anni alcune aiuole sono state sacrificate per costruire il nuovo palazzo universitario ma la gran parte di esse rimane al posto in cui Nannizzi le volle e continuano a essere utilizzate con la medesima finalità didattica e divulgativa. Nelle 18 aiuole rettangolari, disposte su 2 terrazze, che costituiscono la Scuola, ai semplici della tradizione medica si affiancano oggi anche specie a uso alimentare, le cui caratteristiche principali sono illustrate in appositi pannelli. Un modo per gli studenti di poter imparare a conoscerle e riconoscerle, che è utile anche per quanti sono interessati a conoscere le piante, per i bambini e le classi delle scuole che partecipano ai nostri progetti di divulgazione, e per le loro famiglie.

L’Orto Botanico – e ovviamente la Scuola che Nannizzi ha costituito – rappresentano infatti un campo di studio unico, con numerose attività educative che incentivano i cittadini e in particolare i giovani ad avvicinarsi alla botanica, alle scienze naturali, all’ecologia e alla tutela ambientale. È dunque giusto – e migliore scelta il Sistema Museale e il Dipartimento di Scienze della vita cui il museo afferisce non avrebbero potuto compiere – che questo spazio sia stato dedicato al ricordo di Arturo Nannizzi che lo volle come un’aula di studio a cielo aperto.

 

Davide Orsini

Direttore Sistema Museale Universitario Senese