Bright-Night 2022. I musei del SIMUS per la Notte dei Ricercatori

 

Il 30 settembre torna Bright-Night la notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori, iniziativa promossa dalla Commissione Europea, che in Toscana prende il nome di Bright-Night, che unisce l’acronimo “Brilliant Researchers Impact on Growth Health and Trust in research” (I ricercatori di talento hanno un impatto sulla crescita, la salute e la fiducia nella ricerca) con la parola notte, a significare la vittoria del sapere sulle tenebre dell’ignoranza.

“La notte dei ricercatori rappresenta, sin dalla sua prima edizione, il momento in cui la Città e le sue Università si incontrano, dialogano, si integrano e si sovrappongono, si contaminano e festeggiano insieme la ricerca a favore della cittadinanza e degli studenti.

Mai come in questo momento la trasmissione della conoscenza e la comunicazione dei risultati conseguiti dai ricercatori dell’Università di Siena si rivelano imprescindibili per una corretta informazione sull’attuale stato delle cose, sulla consapevolezza e sul comportamento prospettico di tutte le persone.”

Anche il Sistema Museale di Ateneo, come negli anni scorsi, partecipa a BrightNight 2022 con una serie di iniziative con le quali rende partecipi i cittadini della ricerca che si svolge nei musei universitari.

 

Queste le iniziative dei nostri musei.

Nel Palazzo del Rettorato, dalle ore 16 alle ore 20 gli operatori museali che curano la Collezione di Strumenti di Fisica presentano “Radioattività terrestre ed extraterrestre”.

La radioattività naturale è un fenomeno scoperto alla fine del XIX secolo. La comprensione della sua natura ha richiesto una rivoluzione scientifica che ha portato al Modello Standard, ma molti suoi aspetti sono poco noti al di fuori degli ambienti scientifici, nonostante la corsa agli armamenti nucleari del secolo scorso, gli incidenti in centrali nucleari che hanno causato la morte di persone e l’inquinamento di vasti territori per tempi lunghissimi interdetti così agli umani, o l’uso di isotopi radioattivi in medicina.

Un aspetto importante per la salute umana è l’esposizione alle radiazioni ionizzanti emesse dai radionuclidi che si trovano sulla Terra o che arrivano dallo spazio.

L’iniziativa è promossa grazie al progetto RadioLab, promosso dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), che vuole far conoscere nelle scuole l’inquinamento indoor da Radon, unico gas nobile radioattivo sul nostro pianeta, attraverso misure di radioprotezione. Sugli effetti del Radon si concentra da alcuni anni l’attenzione delle politiche di indirizzo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e della Comunità Europea per le sue ripercussioni sulla salute.

Un altro aspetto interessante è la diffusione di isotopi radioattivi nello spazio. Sono pericolosi per gli astronauti? Che cosa ci raccontano dell’Universo che ci circonda e del suo passato?  Nell’incontro previsto nell’ambito di Bright si parlerà di questo e di come misure che sembrano lontanissime dall’archeologia o dalla storia ci collegano al momento presente raccontandoci di abissi temporali che dall’idea di un universo infinito e sempre uguale a sé stesso hanno portato all’Universo del Big Bang con un inizio e un futuro aperto.

 

Sempre nel pomeriggio di venerdì 30 settembre, nel Prato di Sant’Agostino, la direttrice e le operatrici del Museo Anatomico Leonetto Comparini invitano “Alla scoperta del corpo umano: visione macro e microscopica”.

Sono 3 i laboratori proposti.

Il primo, riguardante l’Anatomia macroscopica, prevede la descrizione di modelli anatomici in plastica di organi del corpo umano per lo studio di alcuni degli apparati che lo costituiscono: apparato digerente, respiratorio, cardiocircolatorio e scheletrico.

Il secondo laboratorio riguarda invece l’Anatomia microscopica e consiste nella dimostrazione della preparazione di un vetrino di organi o tessuti, a partire dall’inclusione del campione in paraffina, alla produzione di sezioni sottili e alla loro raccolta su vetrini portaoggetto, fino alla colorazione e successiva osservazione al microscopio ottico.

Il terzo laboratorio, sullo scheletro umano, prevede infine l’osservazione e la descrizione di ossa umane, facenti parte delle collezioni del Museo Anatomico e la successiva ricostruzione di uno scheletro umano.

 

Contemporaneamente nel vicino Museo di Strumentaria Medica, ospitato nella settecentesca chiesa di Santa Maria Maddalena (via Pier Andrea Mattioli), il direttore del Museo e docente di Storia della Medicina presenta il percorso “Tubercolosi: la storia del ‘mal sottile’ tra medicina, arte e stigma sociale”.

La tubercolosi, malattia epidemica che ha caratterizzato il XIX e il XX secolo ma ancor oggi molto diffusa, è l’occasione per interrogarsi su cosa può fare la Storia della Medicina di fronte alle epidemie che oggi colpiscono la nostra società.

Riguardo all’obiettivo di porre fine entro il 2030 alle epidemie di AIDS, tubercolosi, malaria e malattie tropicali neglette e combattere l’epatite, malattie di origine idrica e di altre malattie trasmissibili, la ricerca storico medica può aiutare la cittadinanza a conoscere meglio e in maniera corretta l’evoluzione di queste malattie, le azioni di prevenzione e di cura che le caratterizzano, le cause che ne hanno determinato una recrudescenza, come nel caso della tubercolosi.

La ricerca storico-medica può inoltre contribuire a dimostrare come i cambiamenti ambientali, culturali e comportamentali possono funzionare come fattori selettivi nell’interazione con i patogeni e possono pertanto concorrere a modificare la diffusione delle malattie epidemiche e il loro impatto sociale.

Nel percorso che il Museo di Strumentaria medica propone per Bright 2022 la tubercolosi viene ‘narrata’ attraverso i dati sanitari otto-novecenteschi messi in relazione con le informazioni odierne, gli strumenti medico-chirurgici che hanno caratterizzato la cura della malattia, le rappresentazioni che la società ha dato della tubercolosi, introducendo per questa e per altre malattie epidemiche il problema dello stigma, della  discriminazione da parte della società dell’individuo sulla base di pregiudizi infondati che hanno come conseguenza l’emarginazione del malato e il suo isolamento.

 

Nel dopocena, a partire dalle ore 21 il SIMUS presenta due iniziative.

La prima, “L’Orto botanico di notte!” propone una visita guidata in notturna che permette di fruire in maniera completamente diversa dello splendido giardino botanico senese, osservando piante e fiori alla luce delle pile, ma scrutando anche gli abitanti notturni della vallata verde che ospita l’Orto e ascoltando le ‘voci’ che caratterizzano la notte.

La seconda iniziativa, “La Fortezza dei giganti Giove e Saturno”, si svolge invece presso la Fortezza Medicea, dove Alessandro Marchini e il suo team propongono l’osservazione con i telescopi dell’Osservatorio astronomico universitario di Giove e Saturno, i pianeti giganti del sistema solare.