Comunicare la scienza

Diffondere conoscenza, creare curiosità attorno ai risultati della ricerca. Raccontare le scoperte nei diversi ambiti e dialogare con la comunità non solo scientifica ma con quanti sono interessati ai diversi ambiti scientifici. Questi sono alcuni tra gli obiettivi che gli operatori del Sistema Museale Universitario Senese si pongono per favorire l’avanzamento della conoscenza avvicinando la società, e in particolare le giovani generazioni, ai grandi temi della scienza e della tecnologia.
Mai come oggi è impossibile ignorare la scienza: i suoi risultati permeano letteralmente le nostre vite. E la complessità della scienza e i problemi, a volte del tutto nuovi, che le sue applicazioni possono portare alla luce, pongono importanti questioni sia sulle responsabilità degli scienziati sia sulla comunicazione dei risultati del loro lavoro al grande pubblico.
Il tema della comunicazione scientifica diviene dunque centrale e va considerato come un insieme di attività diverse ma tese comunque a rendere la scienza un bene pubblico. Le istituzioni che fanno ricerca e quelle che hanno tra le proprie finalità l’educazione scientifica devono conseguentemente operare per la crescita del benessere sociale, per lo sviluppo culturale, sociale e ambientale (UNESCO, 1999, Declaration on Science and the use of Scientific Knowledge).
Per questo la scienza ha bisogno di grandi narratori per farsi comprendere dal grande pubblico.
Ma come si può comunicare la scienza?
Il mondo ha bisogno ora di una nuova forma di divulgatori, che non siano su un palco o addirittura in cattedra, che non parlino necessariamente in un laboratorio, ma che siano “in mezzo” al pubblico, anche in spazi che fino a qualche tempo fa erano impensabili perché appartengono alla ‘quotidianità delle persone comuni’.
Il focus infatti deve essere sul messaggio che si vuole diffondere e non tanto sulla figura di colui che parla.
E soprattutto è necessario far attenzione al modo con il quale il messaggio viene diffuso. È necessario saper usare nuovi codici linguistici per spiegare formule o concetti scientifici, andando a trovare i modi più giusti anche in altri campi del sapere, per far sì che tutti comprendano il senso di quello che si comunica, senza ovviamente perdere o tradire quello originale.
Ma non basta essere chiari, corretti e comprensibili, è necessario anche appassionare e coinvolgere le persone, per evitare di perdere la loro attenzione nel grande flusso dell’informazione.
Ed è quindi essenziale che il pubblico sia coinvolto e possa interagire durante l’espressione della comunicazione, sempre ovviamente nel rispetto dei ruoli.
La comunicazione scientifica ha anche l’obiettivo di informare le persone su vantaggi, rischi e costi che possono derivare dall’applicazione dei risultati della ricerca e sull’eventuale necessità di porre dei limiti all’uso di nuove tecnologie, in modo da consentire scelte corrette. In tal senso la partecipazione del pubblico è fondamentale.
Parallelamente a tutto questo, diviene ogni giorno più importante offrire nuove possibilità di un’educazione scientifica che fornisca le basi per la comunicazione tra scienziati e società.
E in tal senso anche i musei del SIMUS possono essere protagonisti di questo fondamentale processo rispondendo alla domanda sempre crescente di una comunicazione scientifica attuata in modo da incoraggiare la partecipazione al sapere da parte di un numero sempre maggiore e diversificato di persone che possono così divenire cittadini informati e consapevoli.
In quest’ottica si pongono le attività del Sistema Museale di Ateneo con progetti come l’ESCAC – L’Educazione Scientifica per una Cittadinanza Attiva e Consapevole, giunto quest’anno alla decima edizione, e con iniziative e rassegne sui diversi ambiti scientifici che caratterizzano gli 8 musei universitari. Tra queste anche le iniziative che vengono riportate in questo numero del SimusMagazine.
Ciascuna, pur nella propria specificità, tende a comunicare il sapere scientifico a persone che per motivi diversi hanno interessi nei confronti della scienza. Ed è interessante vedere come in molti casi sono protagonisti i giovani, sia perché destinatari di iniziative di divulgazione sia perché ideatori e organizzatori di iniziative come quella ideata dai Museum Angels, volontari del servizio civile, che in questo difficile periodo caratterizzato dall’emergenza sanitaria stanno operando all’interno di alcuni musei scientifici senesi.

Davide Orsini, Direttore SIMUS