Il museo: da deposito a luogo di socializzazione

 

Nel passaggio da una concezione dei musei come luoghi di “deposito” di beni culturali a spazi per l’apprendimento, la socializzazione e il benessere, si sono create nuove opportunità di rapporto con i diversi target di pubblico. Uno degli obiettivi al quale i musei del Sistema Museale dell’Università di Siena lavorano da alcuni anni è quello di aumentare sempre più il diritto alla cultura accessibile e inclusiva attraverso l’abbattimento delle barriere fisiche, percettive e sensoriali, così da valorizzare e rendere fruibile a tutti il patrimonio di cui dispongono. Tale impegno, che mette al centro la persona e il diritto di ciascuno a partecipare alla vita collettiva su una base di uguaglianza con gli altri, diviene garanzia di accesso sia fisico che percettivo e intellettivo ai contenuti trasmessi.

La possibilità per le persone con varie disabilità di accedere ai musei e di partecipare alle attività culturali che vi si svolgono è stata sancita oltre dieci anni fa dall’articolo 30 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità: “Gli Stati Parti riconoscono il diritto delle persone con disabilità a prendere parte su base di uguaglianza con gli altri alla vita culturale e adottano tutte le misure adeguate a garantire che le persone con disabilità […] abbiano accesso a luoghi di attività culturali, come teatri, musei, cinema…”

Nei progetti e nelle attività del SIMUS abbiamo sempre cercato e continuiamo a cercare di includere nuovi target di pubblico, provando a interessare gruppi di persone adulte con diversa formazione culturale e talvolta con specifiche esigenze: segmenti della società che di norma raramente vengono in contatto con i musei e ancor meno con quelli universitari. Lo facciamo realizzando attività che permettono un avvicinamento e una migliore comprensione del museo da parte del pubblico, tentando di coinvolgerlo attraverso l’analisi dei suoi bisogni e delle sue attese, e anche realizzando attività di vario genere al di fuori dello spazio strettamente museale. Tali tematiche relative all’accessibilità e all’inclusione museale sono state al centro del 29° congresso dell’Associazione Nazionale Musei Scientifici ANMS, tenutosi dal 23 al 25 ottobre al Museo Universitario di Chieti. Quattro sono stati gli interventi di operatori dei musei del Sistema Museale Universitario Senese accettati dall’ANMS, dei quali riportiamo degli estratti in parte in questo numero e in parte nel prossimo numero della newsletter.

Da questi interventi risulta evidente come per gli operatori del SIMUS i musei non devono semplicemente conservare ed esporre i propri beni culturali, ma devono assolvere anche a funzioni di crescita diffusa del capitale culturale del territorio, di avvicinamento e coinvolgimento di fasce di popolazione tradizionalmente escluse dall’offerta culturale.

 

Davide Orsini

Direttore Sistema Museale Universitario Senese