Nuovi orizzonti per l’Orto botanico dell’Università di Siena

L’Orto Botanico dell’Università di Siena trova la sua ufficiale istituzione nel 1856 e raggiunge il secondo millennio aprendosi a nuovi orizzonti e sfide. La tradizione ha determinato lo sviluppo del giardino con gli allestimenti ottocenteschi, i cartellini botanici con la nomenclatura linneiana, le serre rappresentative di habitat esotici, fino alla ricostruzione di ambienti naturali caratteristici del territorio Toscano.

Nel corso del tempo si è sviluppato un processo attivo di fruizione dell’Orto Botanico, volto alla creazione di legami con il pubblico sempre più ampio e variegato, anche in una prospettiva di lungo termine, determinato sicuramente dalla missione istituzionale: educazione e comunicazione scientifica. Le attività didattiche, i laboratori, gli incontri scientifici, le mostre ed altri eventi culturali hanno determinato la necessità di avere una sempre maggiore visibilità e accessibilità. Una svolta importante è stata la collaborazione con un soggetto privato per la gestione degli accessi (biglietteria apertura/chiusura ed attività didattiche). Con questa “joint venture” pubblico/privato si è così creato un processo virtuoso: apertura tutto l’anno in orario continuato, con visite guidate e servizi didattici, collaborazione attiva in iniziative culturali. Tale procedura ha permesso di diversificare il pubblico, sviluppando rapporti con le scuole, le famiglie e i turisti. Dalle offerte didattiche per le scolaresche nel periodo scolastico, ai campi estivi per le associazioni e le Contrade, alle mostre legate a tematiche scientifiche, ad esposizioni di opere d’arte e conferenze su ambiente e conservazione della biodiversità. L’Orto Botanico, in questo modo, assolve a pieno il ruolo sociale e istituzionale, visto che la terza missione delle Università risulta incentrata su questi temi.

Tra le attività inserite nella programmazione dell’Audience Development dell’anno 2019 troviamo: l’esposizione Jurassic Orto, allestita da giugno a ottobre 2019 nelle aiuole e nel tepidario dell’Orto Botanico, dove sono stati posizionati esemplari di dinosauri a grandezza naturale e pannelli esplicativi delle specie esposte; gli appuntamenti con le attività di Emozioni al Museo, il progetto che prevede la collaborazione degli operatori museali con gli animatori geriatrici, per proporre la fruizione e le attività del museo a persone con Alzheimer e a chi se ne prende cura. Infine in questo periodo di attenzione alla perdita di biodiversità, ai cambiamenti climatici si punta a creare nella comunità un senso di appartenenza e partecipazione su temi specifici: la botanica (Banca regionale del Germoplasma, Life Asap, Verde urbano) e la conservazione, che determinano strette relazioni con il personale che lavora nell’Orto Botanico e la cittadinanza, in modo da essere considerati dei riferimenti per le scelte nel campo della conoscenza e conservazione della diversità vegetale.

Negli ultimi 5 anni il numero dei fruitori dell’Orto Botanico è aumentato vertiginosamente! Da poche migliaia di persone siamo arrivati a più i 11.000 visitatori nei soli tre mesi d’esposizione dei dinosauri! Un segnale importante che dimostra come è possibile aprire a nuovi pubblici una struttura da sempre considerata per un pubblico affezionato e interessato a tematiche specifiche.

 

Ilaria Bonini

Direttore Museo Botanico